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il Viaggiator Goloso®
per Veneranda Fabbrica del Duomo

Per celebrare la Storia e sostenere il restauro della
Cattedrale di Milano, il Viaggiator Goloso® propone
il panettone allo zafferano, una novità dal gusto
davvero unico che unisce arte e tradizione.

Panettone allo Zafferano

Un gusto speciale dedicato al Duomo di Milano e alla sua arte. L’antica spezia di colore giallo, tipica della tradizione culinaria milanese, è da sempre utilizzata per insaporire i piatti, ma anche per pigmentare i tessuti e, secondo la tradizione, venne utilizzata anche dai Maestri vetrai per ottenere il colore giallo sulle vetrate del Duomo. Così il panettone allo zafferano diventa il simbolo del sostegno all’arte e alla Storia della città: acquistandolo, contribuisci al restauro della Cattedrale di Milano e ottieni in omaggio un biglietto Culture Pass per visitare il Complesso Monumentale del Duomo e uno sconto esclusivo per il Duomo Shop.

L'antica arte vetraria

Le vetrate del Duomo di Milano sono un elemento iconico che rende unica la Cattedrale della città. Con i loro colori filtrano la luce che, passando attraverso i vetri variopinti, inonda gli spazi della Cattedrale creando giochi di luce evocativi.

Sono 55 le vetrate monumentali del Duomo e sono tra le più grandi al mondo, realizzate tra la fine del Trecento e gli anni Ottanta del Novecento. Autentici capolavori su vetro, creati a partire dalle opere di artisti straordinari, realizzate prima su cartone a dimensioni reali, poi intagliate sul vetro dai Maestri vetrai, seguendo il disegno originale.

Un raffinato mestiere che ha attraversato i secoli, affinando nel tempo le tecniche della fabbricazione del vetro. In origine vennero utilizzate sabbie ad alto contenuto saliceo, ceneri fondenti e materiali cromofori come lo zafferano, che in forno davano vita a impasti fluidi per ottenere una vasta gamma di vetri colorati. Solo nell’Ottocento vennero messi a punto smalti da fissare in forno, disponibili in ogni colore e miscelabili in ogni tonalità.

I segreti delle vetrate

L’arte vetraria si è inserita fin dal principio all’interno del progetto del Duomo di Milano, con la decisione, nel 1403, di creare le vetrate istoriate, così chiamate per via della struttura composta da numerosi riquadri detti “antelli” che permettono di creare un vero racconto visivo. La disposizione di questi riquadri, infatti, consente di illustrare in sequenza le storie bibliche ed evangeliche e le vite dei santi, permettendo così di accedere alle vicende sacre anche a coloro che non erano in grado di leggere. Per questo motivo le vetrate sono state definite “Biblia Pauperum”, ovvero “Bibbia dei Poveri”.

© Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

Le vetrate attraverso i secoli

Oltre 500 anni di Storia, arte e tecnica, in cui spiccano le vetrate più antiche risalenti al XV secolo, collocate sulle finestre delle navate laterali. Un secolo dopo, durante il Cinquecento, alcuni Maestri vetrai stranieri introdussero grandi scene che andarono a occupare più antelli. Tra il Seicento e il Settecento, invece, prevalse l’attività di manutenzione, mentre nell’Ottocento fu protagonista la bottega dei Bertini, che introdusse la tecnica dello smalto, restaurando e sostituendo molti pezzi ed eseguendo alcune nuove vetrate.

Solo nel Novecento si concluse definitivamente il cantiere delle vetrate del Duomo, con interventi significativi come quelli ad opera dell’artista ungherese Giovanni Hajnal sui tre finestroni ogivali della facciata e la vetrata dedicata ai Beati Cardinali Arcivescovi Schuster e Ferrari, quest’ultima caratterizzata da un linguaggio espressivo e da un forte cromatismo.